
Riviste digitali
Moderna, popolare, sostenibile: sono i tre aggettivi che stanno alla base della complessiva rivisitazione delle riviste associative, che comincerà col 2016 da un restyling e un rilancio di Segno e delle altre pubblicazioni promosse dall’Azione cattolica italiana. La novità principale riguarda – per alcune testate – il passaggio al “digitale”, mentre nei prossimi mesi sarà posta sotto i riflettori l’intera Area della comunicazione (sito, social network, ecc). La decisione è maturata nel corso dell’anno attraverso una lunga e articolata riflessione da parte della Presidenza e del Consiglio nazionale.
Una riflessione che tiene conto delle esigenze di tutti: la digitalizzazione interesserà la fascia mediana dei soci, che hanno familiarità con computer, tablet e telefonini. I ragazzi (under14) e i soci adulti (sopra i 60 anni), invece, continueranno a ricevere la rivista cartacea.
Si tratta di un tornante di assoluto rilievo per il profilo stesso dell’Ac, con significativi risvolti sul piano comunicativo, relazione, culturale.
Una svolta. L’esigenza che ha spinto a questo passo è infatti di grande valore associativo. Giornali e riviste di ogni tipo hanno segnato la storia dell’Azione cattolica sin dalle sue origini; ne hanno accompagnato la crescita e la diffusione; hanno contribuito a delinearne il tratto laicale e la “mission” formativa; ne hanno anticipato tante volte gli sviluppi più innovativi. In questo processo di progressiva digitalizzazione delle riviste si intravvede la possibilità di offrire un prodotto più moderno (multimediale), altrettanto fruibile, proiettato verso informazione, formazione e linguaggi tipici di questo XXI secolo. E sarà più facile raggiungere e coinvolgere giovanissimi, giovani, giovani-adulti, la fascia dai 15 ai 35/40 anni che ormai utilizza prevalentemente i dispositivi digitali. Sarà possibile leggere le riviste associative sul treno dal proprio telefonino, condividere gli articoli sui social network, invitare altri amici alla lettura: processi “normali” nella comunicazione di oggi, che viaggia ben oltre i supporti cartacei.
Ma la scelta della digitalizzazione va anche nell’ottica della sostenibilità, economica e ambientale. Produrremo meno carta e ci sarà un risparmio di risorse (i costi di stampa e, soprattutto, di diffusione sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi anni, a fronte di un servizio postale rivelatosi più volte insoddisfacente) che potranno essere investite più proficuamente.
Cosa cambia? Quali sono, concretamente, i cambiamenti annunciati? Vediamoli rivista per rivista.
- La Giostra, rivolta ai più piccoli fino ai 6 anni, pubblicata in 10 numeri l’anno, rimarrà in versione cartacea, mentre è già stata sviluppata una versione digitale interattiva.
- Foglie è invece realizzata per i ragazzi da 7 a 9 anni (8 uscite annue): per questo giornalino non è previsto alcun cambiamento.
- Ragazzi raggiunge i soci dai 10 ai 13 anni (8 numeri): sarà sviluppata per tutti sia la versione cartacea che quella digitale.
- Graffiti, testata per i 14-18enni (8 uscite l’anno): rivolta alla fascia più giovane di “nativi digitali” diventerà esclusivamente digitale, con 8 numeri l’anno.
- Segno, pubblicazione dai 19 anni in su (9 numeri l’anno, più il Testo personale che costituisce il decimo numero) avrà una doppia versione: digitale per i soci fino a 60 anni, cartacea per gli altri (per i soci under60 che volessero comunque la spedizione postale è previsto un abbonamento a prezzo agevolato a 8 euro l’anno). Sarà disponibile on line anche il pdf per chi volesse stamparsi la rivista.
- Dialoghi, rivista culturale dell’Ac (4 numeri l’anno), resterà cartacea, anche se sarà accompagnata da una versione digitale.
Come, quando… Alle riviste che avranno una versione digitale si potrà accedere da tutti i supporti, ovvero smartphone, tablet e computer: si potranno quindi sfogliare e leggere comodamente davanti al pc di casa, oppure per strada, in treno, nella sede dell’Azione cattolica o in parrocchia, fra amici, o in qualunque altra occasione. Le riviste potranno essere infatti scaricate e lette in modalità offline.
La pubblicazione dei singoli numeri delle riviste sarà accompagnata da comunicazioni personali, per email, newletter, notifiche sulle app, comunicati…
Per tutte le riviste – infine – sarà ugualmente diffusa fino ad aprile 2016 anche la versione cartacea, così da accompagnare soci e lettori verso le novità che ci proietteranno nel futuro comunicativo dell’Ac.
Si tratta, come comprensibile, di una novità e insieme di una sfida. Ma con il consueto spirito associativo – fatto di partecipazione responsabile, preparazione, formazione, reciproco sostegno, entusiasmo – l’introduzione delle riviste digitali rappresentare sicuramente per tutta l’Ac una positiva opportunità, per affrontare “meglio attrezzati” i tempi della Chiesa “in uscita”.
di Gioele Anni (referente Presidenza nazionale – Area comunicazione) e Gianni Borsa (direttore di Segno)
(questo articolo appare su Segno di dicembre, n. 12/2015)
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Pubblicato: 19 Dicembre 2015

Il nostro grazie al Vescovo Giuseppe
L’ecclesialità è una delle quattro note che caratterizzano l’identità dell’AC conciliare, descritta in particolare al n. 20 del decretoApostolicam Actuositatem e recepita nei primi articoli, norme fondamentali, dello Statuto aggiornato.
Più volte in questi anni ci siamo detti come il Concilio sia il nostro orizzonte, il nostro programma e nel frattempo ci siamo interrogati su come questo ci impegna oggi rispetto al nostro servizio alla Chiesa, alla nostra testimonianza nel mondo, alla nostra vita associativa.
Il Papa nel suo messaggio all’assemblea straordinaria dello scorso anno ci ha ricordato 'Da laici avete scelto di vivere per la Chiesa e per la globalità della sua missione, dedicati, come vi hanno scritto i vostri Vescovi, con legame diretto e organico alla comunità diocesana, per far riscoprire a tutti il valore di una fede che si vive in comunione, e per fare di ogni comunità cristiana una famiglia sollecita di tutti i suoi figli'. In poche righe, tutte queste belle parole significano che quelli dell'Azione Cattolica, dal più piccolo degli acierrini al più vecchietto degli adulti, devono volere bene al vescovo per statuto! Tanto più che è proprio il pastore a scegliere il presidente diocesano tra una rosa di nomi eletti nel Consiglio diocesano. E' nel codice genetico associativo il legame forte, profondo, inscindibile con la chiesa locale, diocesi e parrocchie.
Con il vescovo Giuseppe Orlandoni tutto ciò è diventato vita vissuta. Che crede nell'Ac lo disse fin da subito, forte della sua esperienza di assistente diocesano a Macerata. Col tempo lo ha confermato ed il rapporto è stato sempre aperto, trasparente, mai scontato.
Ci siamo sentiti ascoltati, incoraggiati nel vivere e proporre un'appartenenza ecclesiale esigente, per niente facile, che ha il passo della chiesa intera e con essa vive fatiche e momenti luminosi.
Nelle tappe ufficiali della vita ecclesiale, come nelle occasioni informali, nelle scelte difficili da compiere o nei momenti di gioia vissuti ad un camposcuola, ad un ritiro, in pellegrinaggio, nelle marce della pace, durante una passeggiata il vescovo Giuseppe è stato vicino all'Azione Cattolica diocesana.
Cinquant'anni fa si chiudeva il Concilio Vaticano II, tra pochi giorni si chiude la responsabilità pastorale del vescovo Giuseppe. Nelle cose di Dio, lo sappiamo, nulla va perduto e i semi di bene lasciati sulla buona terra continueranno a germogliare. Saranno diversi, ma sempre buoni frutti!
L'Azione Cattolica di Senigallia
tratto da La Voce Misena
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Pubblicato: 19 Dicembre 2015
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Alcune foto dalle Parrocchie...
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Pubblicato: 01 Dicembre 2015

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Pubblicato: 12 Novembre 2015