*** PER TUTTI I GRUPPI GVS E GV DELLA DIOCESI ***
Ti va di fare un'esperienza di volontariato? Si tratta di donare un po' del proprio tempo e un sorriso a degli anziani che al solo passaggio di volti giovani, rifioriscono!! Un saluto, una partita a carte, un lavoretto insieme o semplicemente ascoltare la storia di una vita di chi ci ha preceduto nel cammino della vita... 
Presso l'Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia nei giorni 18 e/o 25 aprile o la mattina (dalle 9.30 alle 11.30 o il pomeriggio dalle 15.30 alle 19.30) 
Per info contattare Enrico 3200110248

Pubblicato: 10 Aprile 2015

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Pubblicato: 03 Aprile 2015

 

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Pubblicato: 21 Marzo 2015

 "Se ognuno di noi fa qualcosa, si può fare molto!”.
Questa citazione di don Pino Puglisi ha dettato il ritmo e il contenuto di tutto il weekend formativo offerto del Settore Giovani dell’Azione Cattolica Italiana svoltosi a Trevi dal 6 all’8 Marzo. Un’esperienza che ha saputo coniugare temi interessanti e relazioni autentiche all’interno della grande famiglia associativa.
È incredibile quanto sia stimolante il confronto con chi vive realtà diverse dalla propria, condividere problemi e soluzioni, idee e proposte, sempre alla ricerca del bene comune. Già perché proprio di bene comune si è parlato tanto e di come poterlo perseguire in vari ambienti: da quello lavorativo a quello politico, passando per il terzo settore e senza dimenticare studio e ricerca. 
Ma cos’è il bene comune? Non la somma del bene di ciascuno ma il prodotto. Come in una moltiplicazione, se un solo fattore è zero, tutto il risultato si annulla. Ecco allora che bene comune è conoscere il territorio in cui siamo radicati e le persone che lo abitano, con la consapevolezza che la realtà è spesso complessa ma che di certo supera – in termini di bellezza – le nostre idee.
Bene comune è gettare ponti, tessere relazioni, abitare con responsabilità e passione i luoghi della nostre giornate nella consapevolezza che solo insieme “si può fare”.
Bene comune è dialogo e scelta. Dialogo come capacità di ascolto e di interesse dell’altro; scelta come atto politico la cui ricaduta è a cascata anche sugli altri.
Bene comune è progettualità, è desiderio di costruire con pazienza e speranza.
Bene comune è gratuità, solidarietà e carità.
Due giorni molto intensi dunque, al termine dei quali ognuno torna a casa arricchito dalle esperienze degli altri e dalla consapevolezza che"Si può fare!". Inutile un eccesso di idealismo quando si parla di bene comune: bisogna scendere nel concreto e sporcarsi le mani!

Valentino e Sonia

Pubblicato: 16 Marzo 2015

Pubblicato: 18 Febbraio 2015

Bellissima esperienza quella dei CIPS (campi interregionali per studenti) organizzati dal MSAC! Quattro giorni intensi e stimolanti. Pieni di sorrisi e aperti al confronto con altri ragazzi per conoscere meglio e più approfonditamente la realtà che ci circonda.

Le nostre mattinate e i nostri pomeriggi erano sempre impegnati, così come le sere quando ci attendeva la “serata animazione” per un po’ di svago e relax. Il secondo giorno, dopo esserci un po’ conosciuti il pomeriggio precedente, abbiamo iniziato con un deserto itinerante, divisi per gruppi, dove abbiamo messo a fuoco l’importanza della relazione con noi stessi e con gli altri a scuola, che è per prima cosa un luogo di incontro. Continuando su questa linea il pomeriggio abbiamo approfondito la tematica della fiducia sempre all’interno della scuola che è comunità.

Su ispirazione di Papa Francesco, il terzo giorno ci siamo dedicati al bello, al bene e al vero della scuola; perché studiare è ricerca di bellezza, di bene comune e di verità. A questo proposito ci ha aiutato la figura di Malala, giovane ragazza pakistana che ha addirittura rischiato di morire per difendere il diritto dell’istruzione delle bambine del suo Paese e che è stata insignita del premio Nobel per la pace il 10 ottobre del 2014 all’età di soli 16 anni.

Siamo passati poi anche alla parte pratica, per concretizzare e per iniziare fin da subito ad essere studenti attivi nelle nostre scuole. Così un intero pomeriggio, sempre in gruppi, ci siamo impegnati ad elaborare un vero e proprio progetto da attuare poi nelle scuole d’Italia, basato su argomenti vari e che riguardano il nostro Paese, come l’immigrazione, il terremoto in Abruzzo e il calo egli elettori giovani.

E non finisci qui, perché nell’ultima mattinata ci hanno presentato un’altra grandissima persona: don Lorenzo Milani! Lui, intorno agli anni ’50, fondò la scuola di Barbiana, piccolissimo paesino a pochi chilometri da Firenze. Si impegnò per dare un’istruzione ai ragazzi che venivano abbandonati e lasciati da parte dalla scuola. Insegnò loro a crescere da soli e alimentò in loro il senso di responsabilità. La sua era una scuola che accoglieva tutti e dove gli insegnanti erano gli stessi studenti che facevano quindi da professori ai più piccoli. Sono proprio queste le persone che, con le loro azioni e i loro insegnamenti, ci insegnano ad amare al scuola.

È così che è terminato questo campo che ci ha permesso di capire come la scuola è innanzitutto SCUOLA DI VITA! 

Chiara

Pubblicato: 11 Gennaio 2015

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