Una scuola... di vita!

Bellissima esperienza quella dei CIPS (campi interregionali per studenti) organizzati dal MSAC! Quattro giorni intensi e stimolanti. Pieni di sorrisi e aperti al confronto con altri ragazzi per conoscere meglio e più approfonditamente la realtà che ci circonda.

Le nostre mattinate e i nostri pomeriggi erano sempre impegnati, così come le sere quando ci attendeva la “serata animazione” per un po’ di svago e relax. Il secondo giorno, dopo esserci un po’ conosciuti il pomeriggio precedente, abbiamo iniziato con un deserto itinerante, divisi per gruppi, dove abbiamo messo a fuoco l’importanza della relazione con noi stessi e con gli altri a scuola, che è per prima cosa un luogo di incontro. Continuando su questa linea il pomeriggio abbiamo approfondito la tematica della fiducia sempre all’interno della scuola che è comunità.

Su ispirazione di Papa Francesco, il terzo giorno ci siamo dedicati al bello, al bene e al vero della scuola; perché studiare è ricerca di bellezza, di bene comune e di verità. A questo proposito ci ha aiutato la figura di Malala, giovane ragazza pakistana che ha addirittura rischiato di morire per difendere il diritto dell’istruzione delle bambine del suo Paese e che è stata insignita del premio Nobel per la pace il 10 ottobre del 2014 all’età di soli 16 anni.

Siamo passati poi anche alla parte pratica, per concretizzare e per iniziare fin da subito ad essere studenti attivi nelle nostre scuole. Così un intero pomeriggio, sempre in gruppi, ci siamo impegnati ad elaborare un vero e proprio progetto da attuare poi nelle scuole d’Italia, basato su argomenti vari e che riguardano il nostro Paese, come l’immigrazione, il terremoto in Abruzzo e il calo egli elettori giovani.

E non finisci qui, perché nell’ultima mattinata ci hanno presentato un’altra grandissima persona: don Lorenzo Milani! Lui, intorno agli anni ’50, fondò la scuola di Barbiana, piccolissimo paesino a pochi chilometri da Firenze. Si impegnò per dare un’istruzione ai ragazzi che venivano abbandonati e lasciati da parte dalla scuola. Insegnò loro a crescere da soli e alimentò in loro il senso di responsabilità. La sua era una scuola che accoglieva tutti e dove gli insegnanti erano gli stessi studenti che facevano quindi da professori ai più piccoli. Sono proprio queste le persone che, con le loro azioni e i loro insegnamenti, ci insegnano ad amare al scuola.

È così che è terminato questo campo che ci ha permesso di capire come la scuola è innanzitutto SCUOLA DI VITA! 

Chiara

on 11 Gennaio 2015

Su questo sito usiamo i cookies per migliorare la tua navigazione. Cliccando su un qualsiasi link su questa pagina darai il consenso all'utilizzo dei cookies.