Il primo Circolo di Azione Cattolica fondato a Senigallia risale al 23 ottobre 1910, cioè esattamente cento anni fa, presso l’Oratorio Sacro Cuore. Agli estremi confini della diocesi esistevano già due gruppi di Azione cattolica a Belvedere (addirittura dal 1903!) e a Monte Porzio.
Quel primo Circolo fu intitolato a Silvio Pellico. Nel 1915 sarebbe nata l’esperienza dell’Unione Donne, poi nel 1922 la Gioventù Femminile.
A Roma nel 1921, a fianco del Beato Piergiorgio Frassati, arrestato per aver opposto resistenza alle legnate delle guardie del Re, c’erano trenta giovani dell’AC di Senigallia; nel 1931 Mario Messersì, poi presidente ed amministratore diocesano, fu imprigionato dai fascisti per essersi opposto alla trasformazione dei circoli di AC, da in formazioni paramilitari inquadrate nel regime.
Tante figure di spicco hanno vissuto l’esperienza di AC in questi cento anni e ricordarle tutte sarebbe impossibile. Voglio solo riportare alla memoria dei più giovani il primo presidente Donnino Rossi, il già citato e indimenticabile Messersì, Amedeo Fanesi, Elvio Grossi e Dario Mazzanti. Tra le donne ricordiamo le prime responsabili diocesane Berenice Chiostergi e Pia Patrignani e, in tempi più recenti, Giuliana Pericoli, Fausta Martina, Maria Rossetti Gobbetti e la sua indimenticabile cognata Ada. Non possiamo trascurare il ruolo degli assistenti spirituali, i sacerdoti che da sempre seguono l’AC. Nei cento anni tra don Amedeo e don Giuliano si sono succeduti don Posanzini, don Alberto, don Eugenio, don Angelo e don Gesualdo, con una marea di vice assistenti.
Nel 1969 l’Azione cattolica cambia struttura, con la nascita dell’ ACR e delle associazioni parrocchiali unitarie. A gestire il cambiamento sono chiamati tra gli altri Mario Vichi, Galliano Brocchini e le già citate Fausta, Maria e Giuliana. L’ACR diventa la punta di diamante dell’associazione (Festa del Ciao, Mese della Pace e campi scuola vanno avanti ininterrottamente da quegli anni) e alla sua guida avremo anche Anna Gobbetti (unica donna presidente diocesana) e Stefania Sbriscia, responsabile nazionale ACR dal 1992 al 1998.
Ma non è la nostalgia del passato che ci muove. Grazie a quegli esempi oggi l’associazione è ancora presente in più di trenta parrocchie e conta su circa 1500 aderenti che dai 6 ai 90 anni si formano all’impegno in parrocchia come educatori, animatori della liturgia, della catechesi e della carità. Come il Beato Frassati, anche i giovani di Senigallia sono sempre stati in cammino “verso l’alto” per far crescere la vita della diocesi con iniziative a favore dei terremotati del 1930, degli sfollati di guerra del 1944, fino all’impegno per i bambini-soldato per la parrocchia bosniaca di Solakova Kula.
Dopo 100 anni le esperienze continuano in modi diversi nella forma, ma non nella sostanza. L’AC continua ad essere una scuola di spiritualità, formazione e partecipazione che offre alle parrocchie e alla diocesi le sue forze migliori con spirito di servizio e voglia di crescere. Caritas e Servizio di Pastorale Giovanile sanno di poter contare sull’Azione cattolica così come i nostri vescovi, prima Odo ed ora Giuseppe, sanno di poter chiedere all’AC di essere presente negli organismi pastorali e nella vita quotidiana delle parrocchie, a cui l’associazione resta indissolubilmente legata. Di bello c’è il continuo rinnovo dei responsabili nella continuità e la nascita di nuovi gruppi che si passano il testimone dell’impegno diocesano.
E questa ricchezza di impegno e servizio offre anche la prospettiva per i prossimi cento anni: continuare a servire la diocesi lavorando nelle parrocchie per la crescita dei ragazzi, giovani e adulti al servizio della Chiesa e del mondo.